L’audio della conversazione di Sara Tommasi con l’inviato del Fatto Quotidiano Marco Lillo
Geronimo La Russa avrebbe detto al padre Ignazio:
“Sara è roba mia, non rompere i coglioni”
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Sara Tommasi, festini e marchette da Lele Mora ai Berlusconi. Ma anche disperazione.
Piange al telefono con la madre, scrive sms minacciosi direttamente al presidente del Consiglio, finisce in una clinica per curarsi. “Non è la vita che sognavo, se la vita da star è fatta di questo, lo capisco e rinuncio”. Prima la droga, i festini, le marchette, i rapporti diretti con il clan di
Lele Mora e
Fabrizio Corona, ma soprattutto con
Silvio Berlusconi e suo fratello
Paolo. Poi la disperazione e il crollo. La storia di
Sara Tommasi che emerge dalle
intercettazioni raccolte nell’inchiesta di Napoli è quella di una ragazza distrutta, prima dalle sue ambizioni, poi dal giro di
Lele Mora e del premier. Oggi l’abitazione milanese di Sara Tommasi è stata perquisita dagli investigatori, che hanno sequestrato un personal computer. Perquisita anche l’abitazione di
Vincenzo Saiello, soprannominato “Bartolo”, indagato per favoreggiamento della prostituzione nell’inchiesta di Napoli e in contatto con Corona.
La Tommasi intercettata: "Berlusconi mi perseguita". "Quei potenti si elettrizzano quando vedono giochini a tre. Vogliono che trovi una amichetta". "Lele Mora mi faceva mettere cose nei bicchieri"
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