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La mafia a Udine: tesoro dei boss sequestrato

16 Dic

 

I carabinieri di Palermo hanno messo i sigilli ai beni dell’imprenditore Vincenzo Graziano, ritenuto prestanome di Cosa nostra: da due anni si era ormai tasferito in Friuli Venezia Giulia e andava in giro con la sua Ferrari. Il  patrimonio  sequestrato ammonta a 30 milioni di euro

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La Repubblica↓

Cosa nostra investe nell’edilizia a Udine
Sequestrati 50 milioni al boss in Ferrari

L’imprenditore siciliano Vincenzo Graziano, ritenuto prestanome del clan dell’Acquasanta, aveva lasciato a Palermo solo una lussuosa barca, tutti i suoi interessi economici nel campo dell’edilizia li aveva trasferiti in Friuli, dove costruiva residence e correva con le sue lussuose automobili. Sigilli a società, immobili e conti correnti

di SALVO PALAZZOLO
Il costruttore Vincenzo Graziano era stato condannato per associazione mafiosa nel 1996, a 8 anni di carcere, e poi ancora nel 2009, a 5 anni, ma non aveva mai interrotto la sua attività in favore del clan palermitano dell’Acquasanta. Dopo la condanna, però, era diventato più prudente e aveva trasferito tutte le sue attività economiche lontano dalla Sicilia, in Friuli. Da due anni, a Udine, era tornato a fare la bella vita e girava anche in Ferrari o sulla sua fiammante Bmw X6. Adesso, il tribunale per le Misure di prevenzione di Palermo ha disposto il sequestro del patrimonio di Graziano, che ammonta a circa 50 milioni di euro.

I carabinieri del nucleo Investigativo hanno scoperto un piccolo tesoro fra Palermo e Udine. In Sicilia erano rimasti un cabinato di 13 metri e soprattutto tanti conti correnti. In provincia di Udine, a Martignacco, sono stati apposti i sigilli a sette appartamenti di un residence e a 14 autorimesse, poi anche a due terreni. A Tavagnacco, Vincenzo Graziano aveva fissato la sede della sua “A. g. costruzioni srl”, anche questa sequestrata: presto, sarebbero partiti nuovi cantieri.

“Oggi Cosa nostra tende a parcellizzare il più possibile il proprio patrimonio per tentare di sfuggire alle investigazioni”, dice il tenente colonnello Paolo Piccinelli, comandante del Reparto Operativo dei carabinieri di Palermo: “I mafiosi e i loro prestanome cercano di crearsi una nuova immagine, soprattutto nel campo dell’imprenditoria”.

Vincenzo Graziano, che ha 59 anni, aveva lasciato la famiglia in Sicilia per ricominciare una nuova vita a Udine. Ma era solo una messinscena. Le sue corse in Ferrari l’hanno tradito.

 

Il Messaggero Veneto↓

La mafia investe in Friuli
soprattutto nell’edilizia

Beni per 50 milioni di euro sono stati sequestrati all’imprenditore Vincenzo Graziano, palermitano, ritenuto elemento di spicco di una famiglia mafiosa. Tra i beni sequestrati , la A.g. costruzioni di Tavagnacco, un complesso residenziale e due appezzamenti di terreno a Martignacco.